domenica 31 luglio 2016

VIGEZZO TRAIL - ALTA EMEZIONE

E’ partita da piazza del Santuario di Re, oggi domenica 31 luglio, la seconda edizione del trail della Val Vigezzo, 20km di percorso con un dislivello di 1500 metri. Tutti i partecipanti sono allineati all’ombra dell'imponente basilica romanica incastonata tra le valli dell’Ossola, una costruzione risalente al secolo scorso, meta di pellegrinaggio di fedeli attirati dalla Madonna con il bambino, un affresco custodito all'interno della cattedrale da dove si narra uscì il sangue a seguito del lancio di un sasso da parte d’uomo nel 1494. A presentarsi in questa faticosa disciplina il nostro runner Marco Cimenti, curioso di sfidarsi su un tracciato alternativo, corredato di sterrati, boschi e mulattiere, dedalo di passaggi impervi e rocciosi fino a raggiungere quella vetta quasi impercettibile avvolta nella nebbia. Percorso difficile, in alcuni punti pericolosi con l'aggravante della pioggia notturna che aveva reso umido e scivoloso tutto il tragitto. I primi 10 km tutti in salita, in alcuni tratti sembrava una progressione in free climbing, schiena polmoni e testa costantemente sotto esame. Le discese sembravano arrivare provvidenziali per muscoli e spirito, il momento giusto per sciogliere tessuti, nervi e tendini anche se dopo alcuni km senti le gambe gonfiarsi d’inspiegabile fatica e pensi... ma quando finisce questa discesa? Si respira e si recupera in quei pochi tratti pianeggianti, alternative gioiose dei continui strappi a cui si è sottoposti. Termina questa fantastica prima esperienza con grande soddisfazione e con un tempo molto gratificante 2h 30" classificandosi tra i primi venticinque, 2 h 10" il tempo del primo classificato.  

Luca Bordenga
Ufficio Stampa
Città di Opera Runners

venerdì 22 luglio 2016

GUCCINI E LA CORSA DOPO L’INCONTRO A VILLA ARCONATI 2016


"Non so che viso avesse, neppure come si chiamava, con che voce parlasse, con quale voce poi cantava."...E' questo l'intro di una delle canzoni più coinvolgenti di Francesco Guccini, La locomotiva. Questa canzone, il suo titolo, sono l'analogia più appropriata, la figura retorica più esplicita da assimilare ad una figura in movimento. Quando ascolto questo pezzo, che in realtà riferisce di un fatto realmente accaduto, un gesto anarchico, divenuto successivamente simbolo della lotta di classe, mi sento come fossi su quelle rotaie.  

"E la locomotiva sembrava fosse un mostro strano che l'uomo dominava con il pensiero e con la mano: ruggendo si lasciava indietro distanze che sembravano infinite, sembrava avesse dentro un potere tremendo, la stessa forza della dinamite".  

Questa la terza strofa; racconto incisivo della potenza che quel "mostro"  di lamiere e ferro che spianato a tutta velocità su solchi d'acciaio riesce a sviluppare. Immagino la forza motrice di un Runner, la mia nella fattispecie, un motore che necessita di una mente da cui farsi guidare, il "ruggito", un potente anelito di libertà che avanza sopra i continenti, un cuore che irrora fili e vene di un circuito perfetto pronto ad esplodere in corsa.
"E sul binario stava la locomotiva,  la macchina pulsante sembrava fosse cosa viva, sembrava un giovane puledro che appena liberato il freno mordesse la rotaia con muscoli d' acciaio,  con forza  cieca  di baleno ".

In questo passaggio il mio grandangolo si focalizza sulla sublimazione e sul paradigma di quella locomotiva salda, immobile, senza un' anima apparente, col gesto consueto di un " giovane puledro" allineato sulla griglia di partenza, l'identica illusoria staticità, lo stesso sottile scalpitare, l' etereo sbuffo di energia in attesa di un segnale per " liberare il freno e mordere la rotaia con muscoli d'acciaio ". 

"Ma intanto corre, corre, corre la locomotiva  e sibila il vapore e sembra quasi cosa viva..". 

È come un incedere senza soluzione di continuità, rapido,  incalzante, un rataplan di passi che avanzano incessanti, famelici rulli compressori che divorano la pianura al "sibilo di vapore" sospiri affannosi si accavallano, pistoni placati carne generano un moto rettilineo, il focolare divampa come fosse muscolo pulsante e intanto corro, corro lontano....sempre più forte, verso una piacevole sorte. 

Io sono cresciuto a pane e Guccini, quella voce quasi baritonale e quel rotacismo aristocratico di un menestrello di Pavana sono stati e sono tuttora suoni e sapori che hanno un potere paragonabile alle endorfine rilasciate dalla corsa. Penna arguta, per me provinciale, intimo Borges dell'Appennino, melodie incantevoli sulle quali filare leggero, pietra filosofale del mio eterno vagare. Ognuno ha un suo mare nel cuore, un suo piacere familiare, poco importa che quel mare sia verde o blu e quel piacere carta, suono o colore, la cosa importante è che trasmetta passione, che si stagli nel cielo come stella cometa da poter inseguire....son tutto questo le sue canzoni, son tutto questo le mie emozioni che scarico a terra con vigore e vivace piacere.  

Ipse dixit: 

Bolognesi! Ricordatevi: Sting è molto bravo, però tenetevi il vostro Guccini. Uno che è riuscito a scrivere 13 strofe su una locomotiva, può scrivere davvero di tutto. 
( Giorgio Gaber )
 
Luca Bordenga
Ufficio Stampa
Città di Opera Runners

domenica 17 luglio 2016

STRAGUALDRASCO VITTORIOSA


Gualdrasco, piccola frazione del comune di Siziano, borgo silente costellato di cortili e vecchie cascine lombarde, verdi persiane stringono seni fiorati che si affacciano su un angusto rettangolo di cemento appesantito da panchine di pietra e addolcito da acacie che svettano su piccoli fazzoletti di ciclamino, mentre tutto intorno si tendono all'infinito i verdi campi di grano pieni d'estate. Questo il gradevole tepore che ci accoglie in questa domenica di metà luglio. E' in programma una corsa di 8 km divertente ma con percorso esigente di muscoli pronti a districarsi tra sentieri sterrati, zone sabbiose e curve sdrucciolevoli, siamo in due a partire da quel giovane selciato che si aprirà verso la campagna circostante, io, Luca Bordenga e il capitano dei Runners di Città di Opera, Domenico Startari. Per me questa gara ha un sapore particolare, due anni fa infatti fu il mio esordio impacciato e timido da Runner. Quel giorno ricordo che iniziai in modo sommesso, schiacciato dall' inesperienza, per poi uscire alla grande, oggi ripercorrere quelle strade sarà un rievocare passo dopo passo quelle fantastiche immagini. Per Domenico invece c'è la possibilità concreta che finisca con un piazzamento nelle primissime posizioni, per lui, mola di carne e ossa capace di macinare chilometri e polverizzare cronometri 8 km sono un' ottima occasione per misurarsi sul corto. Partiti, siamo gomito a gomito, davanti a noi guidano il gruppo Sorrentino ( vincitore finale ) e un paio di marocchini. Andiamo forte, forse troppo, uno sguardo veloce al gps che mi indica 3,08 di passo medio, Domenico è un passo avanti a me, mi accosto, lo supero, sento di voler andare, so che dovrei risparmiarmi per la seconda parte ma le mie endorfine vengono risucchiate dalla testa del gruppo. Il trillo del gps mi avvisa che sono passato in 6,41" al secondo chilometro, sono terzo, non mi volto, ma sento Domenico, riconosco la sua falcata e aspetto solo il momento in cui la sua esperienza e preparazione mi sfilerà davanti. Siamo a metà gara, Domenico porta il suo fiato lontano dalle mie orecchie, è terzo, poi secondo, io rimango agganciato alla terza canotta, provo ad aumentare i giri ma i miei muscoli iniziano ad accusare le impervietà del tracciato. Mancano un paio di chilometri all'arrivo e mentre il mio sguardo ammirato segue in lontananza la scultura in movimento del mio compagno Domenico, un giovane ragazzo riesce a infilarmi, sono stanco, ma indomito cerco di rifarmi sotto, tengo botta per qualche centinaia di metri prima che le sue giovani leve prendano definitivamente il sopravvento. Domenico conclude secondo assoluto in 27,34" io quinto in 28,29" tempi che ci permetteranno di essere premiati entrambi come primo e secondo di categoria .


 

Luca Bordenga
Ufficio stampa
Città di Opera

 

sabato 9 luglio 2016

CHIUSI PER FERIE


Come avrete notato, in questi giorni la temperatura si è alzata notevolmente e l’aria è afosa e pesante. Siamo abituati! La nostra mente, però, incomincia a spaziare e pensare alle vacanze da passare al mare o in montagna, dove la vita è spensierata felice e la corsa al “fresco” è meno faticosa e più inebriante.  Abbiamo deciso così di anticipare le ferie e di trasferirci, torneremo ai primi di settembre rigenerati e pronti per affrontare al meglio l’anno sportivo 2016/2017. Nel frattempo non ci resta che augurare a tutti i runners e voi che ci seguite su questo blog, le migliori e felici vacanze.
Siamo sempre a disposizione per qualsiasi problema e informazione chiamando il 3336505376. 

Città di Opera sez. Runners
           Il Presidente

lunedì 4 luglio 2016

TRE CAMPANILI MILLE EMOZIONI


Tre mesi esatti sono passati da quando m’innamorai della famosa corsa “tre campanili”; come si fa a innamorarsi di una gara? Non lo so ... a me è successo. Non sapevo nulla di essa. Avevo visto le foto del pacco gara e memorizzato la scritta verde della manifestazione. Mi è bastato questo ... ed ero già iscritta: avevo trovato la mia mezza maratona di luglio. 
Non avrei mai immaginato che fosse così ... 7 km di strada e più di 600 metri di dislivello ... una mulattier, sentieri stretti e sassosi ... forse più un trail, una corsa in montagna ... non so; descritta come struggente... a parer mio affascinante; Il giorno prima l’incontro e la confessione con Giorgio Calcaterra. Illuminante. Con commozione in gola gli ho raccontato quanto bene mi ha trasmesso il suo libro e quanta forza mi trasmettevano le sue vittorie ma soprattutto il suo entusiasmo.
La sua dedica: << Corri e divertiti sempre, perché correre vuol dire salute e gioia >>, detto… fatto…  e così è stata la tre campanili . Senso di libertà e di voglia di correre ... nonostante le gambe urlassero pietà, la mia testa era gioiosa ... chi poteva vedermi notava solo un gran sorriso.
Io uso sempre le gare per due motivi: per allenarmi (perché sono in compagnia) e per viaggiare. La “din don dan” come l’ho soprannominata io, è stata un toccasana per riacquistare un po’ di fiducia in me stessa, per superare gli ostacoli, per sentirmi libera e felice ... perché comunque ad ogni passo verso l’alto, a ogni scoperta e ostacolo durante il percorso, sapevo che ce la stavo facendo.
E’ stata una delle poche gare che ho guardato bene il percorso davanti ed attorno a me...e che ho sentito il gran calore della gente ... bambini ed adulti ! Nella tappa dell’ultimo campanile un ragazzo suonava la campana!
Non sono mancati gli incoraggiamenti delle persone incontrate ma anche di diversi atleti ... una signora incitandomi mi ha detto: << non è vero che sei lenta, se sei arrivata fin qua vuol dire che sei forte >>; e un ragazzo al ventesimo chilometro vedendo che mi ero fermata un secondo mi fa. << dai vieni >> ed io prontamente: << arrivo >>.
Una gara che già sapevo, che mi avrebbe fatto stare bene e che mi avrebbe rasserenato... nonostante il sole cuocente che annientava nei punti a cielo aperto, la salita interminabile e il terreno instabile. La tre campanili è così !

Va vissuta nel cuore e se si ama… lei ti restituisce l’amore.

Astrid Gagliardi