Gualdrasco,
piccola frazione del comune di Siziano, borgo silente costellato di cortili e
vecchie cascine lombarde, verdi persiane stringono seni fiorati che si
affacciano su un angusto rettangolo di cemento appesantito da panchine di
pietra e addolcito da acacie che svettano su piccoli fazzoletti di ciclamino,
mentre tutto intorno si tendono all'infinito i verdi campi di grano pieni
d'estate. Questo il gradevole tepore che ci accoglie in questa domenica di metà
luglio. E' in programma una corsa di 8 km divertente ma con percorso esigente
di muscoli pronti a districarsi tra sentieri sterrati, zone sabbiose e curve
sdrucciolevoli, siamo in due a partire da quel giovane selciato che si aprirà
verso la campagna circostante, io, Luca Bordenga e il capitano dei Runners di Città
di Opera, Domenico Startari. Per me questa gara ha un sapore particolare, due
anni fa infatti fu il mio esordio impacciato e timido da Runner. Quel giorno
ricordo che iniziai in modo sommesso, schiacciato dall' inesperienza, per poi
uscire alla grande, oggi ripercorrere quelle strade sarà un rievocare passo
dopo passo quelle fantastiche immagini. Per Domenico invece c'è la possibilità
concreta che finisca con un piazzamento nelle primissime posizioni, per lui,
mola di carne e ossa capace di macinare chilometri e polverizzare cronometri 8
km sono un' ottima occasione per misurarsi sul corto. Partiti, siamo gomito a
gomito, davanti a noi guidano il gruppo Sorrentino ( vincitore finale ) e un
paio di marocchini. Andiamo forte, forse troppo, uno sguardo veloce al gps che
mi indica 3,08 di passo medio, Domenico è un passo avanti a me, mi accosto, lo
supero, sento di voler andare, so che dovrei risparmiarmi per la seconda parte
ma le mie endorfine vengono risucchiate dalla testa del gruppo. Il trillo del
gps mi avvisa che sono passato in 6,41" al secondo chilometro, sono terzo,
non mi volto, ma sento Domenico, riconosco la sua falcata e aspetto solo il
momento in cui la sua esperienza e preparazione mi sfilerà davanti. Siamo a
metà gara, Domenico porta il suo fiato lontano dalle mie orecchie, è terzo, poi
secondo, io rimango agganciato alla terza canotta, provo ad aumentare i giri ma
i miei muscoli iniziano ad accusare le impervietà del tracciato. Mancano un
paio di chilometri all'arrivo e mentre il mio sguardo ammirato segue in
lontananza la scultura in movimento del mio compagno Domenico, un giovane
ragazzo riesce a infilarmi, sono stanco, ma indomito cerco di rifarmi sotto,
tengo botta per qualche centinaia di metri prima che le sue giovani leve
prendano definitivamente il sopravvento. Domenico conclude secondo assoluto in
27,34" io quinto in 28,29" tempi che ci permetteranno di essere
premiati entrambi come primo e secondo di categoria .
Luca Bordenga
Ufficio
stampa
Città di
Opera
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