Edimburgo (Scozia)
domenica 29 maggio 2016. Mattina… cielo nuvolo…. 12 gradi, assenza di vento e
l'emozione di Paolo Montisci a due passi dalla start line della Edinburg Marathon
Festival.
Parte con una certa
scioltezza di gambe e buona respirazione, il passaggio alla mezza rientra
perfettamente nei canoni prestabiliti 1h42’08”, percorre con disinvoltura il
lungomare che porta a Musselburgh accompagnato dal tipico odore salmastro delle
alghe rilasciate dalla bassa marea, prima di arrivare a Gosford house, una
lussuosa tenuta nobiliare molto simile alla precedente costeggiata di Downton
Abbey, il percorso è davvero suggestivo, siamo già al 30esimo km, tempo 2h26minuti.
Sembra filare tutto liscio, fino a quando, però l'altimetro palesa una minor
differenza di pendenza rispetto a quella reale, molte le salite con poche
discese, mentre i continui cambi di pendenza risvegliano quel dolore alla
caviglia che da tre anni lo tormenta. Al 37esimo km il dolore è talmente
insopportabile che lo costringe a proseguire, camminando, per qualche decina di
metri. È dura, il piede formicola, la sensibilità viene meno, ma predomina la
determinazione e la voglia di non arrendersi, stringe i denti, tentando di
portare a casa il PB o quantomeno di dar seguito a una gara fino a quel momento
perfetta. Riesce a dar corpo alle ultime stille di energia rimaste, ricomincia
a correre e a farlo forte, 4,20 al km per l' ultimo tratto, il dolore svanisce
o è meno forte della sua volontà di tagliare il traguardo, quel traguardo e
quella tenacia che gli offrono un inaspettato nuovo record personale, 3h28'10"
e al ristoro… pinta di birra meritata.
Luca Bordenga
Ufficio Stampa
Città di Opera Runners