Oggi vi
vogliamo raccontare del nostro runner Gabriele Quarti, persona
molto piacevole e conosciuta per il suo impegno in svariate iniziative sul
territorio operese.
Come più
volte gli è capitato negli ultimi anni la sua qualifica d’ingegnere per conto
di una grande multinazionale del petrolio l’ha portato in giro per il mondo e
proprio qualche mese fa in Arabia Saudita a Khurais. Il distacco dalla sua
famiglia e da Opera non è stato psicologicamente semplice, ogni volta costa
sempre fatica il ricrearsi un ambiente che consenta di vivere in maniera
confortevole la propria quotidianità scandita da una routine che concede poco
spazio oltre al lavoro. Il primo periodo di turnazione (da maggio ad agosto) il
nostro Gabriele l’ha passato a realizzare che una baracca nel bel mezzo del
deserto in un campo recintato a due ore di auto da qualsiasi forma di civiltà
sarebbe stata la sua nuova dimora per il 90% del tempo del suo prossimo anno di
vita. Una volta metabolizzata la situazione, con l'aiuto dei colleghi,
anch’essi testimoni delle stesse difficoltà è riuscito a ritrovare nella corsa
un valido alleato motivazionale per caricarsi di energie positive. Perciò
insieme a qualche altro temerario ha iniziato a sfidare gli oltre 40° delle
serate estive saudite, abbozzando qualche corsa lenta (mai più di 35-40 minuti,
per evitare il rischio disidratazione), fu quello il momento in cui Gabriele
riprese in un certo senso in mano la sua vita. In questo periodo fortunatamente
il clima concede temperature più confortevoli e sebbene si raggiungano ancora i
40 gradi di giorno (che rendono ancora faticose le attività all'aperto in
cantiere), grazie all'escursione termica del deserto, la sera si possono godere
temperature al di sotto dei 25°C. Le uscite (si fa per dire, visto che non può
oltrepassare il perimetro della recinzione del campo) hanno iniziato a
diventare più frequenti e piacevoli nonostante il percorso obbligato li renda
dei criceti che al posto di ruote girano su continui tratti asfalto misto
sabbia, sempre con l’ausilio dei radar per scorgere eventuali presenze
inquietanti come scorpioni o vipere del deserto. Spesso gli capita di alternare
le "uscite" con sessioni sul tapis roulant o con partite di basket
(suo primo e indimenticabile amore sportivo). La forma lentamente sta crescendo
e speriamo arrivi presto il momento in cui sarà pronto a correre i 10
chilometri a ritmi accettabili. Dopo il periodo di adattamento di cui abbiamo
parlato in precedenza, è riuscito a far un grande lavoro interiore
riappropriandosi di alcuni piaceri personali che andassero oltre la sfera
lavorativa. Alla fine di quest’avventura, oltre a poter tornare a godere della
sua splendida famiglia e di poter stare al fianco dell’incredibile moglie
(wonder woman Elena), potrà finalmente tornare nei ranghi di Città di Opera
Runner desideroso di poter passare insieme al gruppo giornate spensierate in
continua ricerca di qualche piccolo grande sogno sportivo da agguantare, mentre
noi tutti non vediamo l’ora di condividere quegli ultimi interminabili
metri.
“Un
abbraccio a tutto il gruppo e un grazie enorme a Tonino, Renato, Elda, Luca,
Domenico e a tutto il gruppo, che dal primo giorno mi ha fatto amare questo
splendido sport, senza mai avermi fatto pesare le lunghe attese di là dello
striscione d'arrivo dopo che i runner veri avevano già portato a termine la
loro fatica, si erano già fatti la doccia, ritirato i premi, fatto le
interviste di rito, etc. Un caloroso
ciao da Gabriele”.
Luca
Bordenga
Ufficio
Stampa
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