Questa
domenica Città di Opera Runners era presente in due manifestazioni di forte
richiamo, la EKIRUN, una sorta di maratona divisa in 6 staffette che si è
tenuta all’Arena Civica Di Milano e alla Maratonina di Busto Arsizio. Per
L’EKIRUN gli atleti che si sono avvicendati in questa particolare gara di
origine giapponese sono stati Merante, Martucci , Risatti, Pinna, Di Meo e
Tondolo mentre il nostro caro “vecchio” Salva Merando si è cimentato nella
Maratonina Bustese. L’Ekirun come anticipato è una gara ispirata ad un
format molto popolare nel Sol Levante che ha radici profonde nella tradizione e
il nobile compito di avvicinare alla corsa i ragazzi delle scuole nipponiche.
In Italia questa manifestazione ha esordito lo scorso anno a Milano con ottimi
risultati di partecipazione e anche quest’anno i numeri confermano il grande
interesse per questo evento con oltre 200 staffette presenti. Per noi ad aprire
le danze ci ha pensato Tondolo che partito molto forte riesce a terminare in 20
portentosi minuti i primi 5km passando il testimone a Pinna per la frazione da
10km chiusa da par suo molto bene lasciando ad un parziale di 1h06’ i
successivi 5km di Merante che riesce a sua volta a passare la mano a Risatti
intorno all’ 1h25’. Siamo a metà gara e il ritmo sostenuto è molto buono, ora
tocca all’unica valorosa donna schierata, la Martucci che eredita il testimone
quando il cronometro scocca le 2h08’ e percorrendo 5 tiratissimi chilometri
effettua il cambio a 2h36’ lasciando a Di Meo il compito di condurre la fascia
simbolo della staffetta sotto il traguardo finale che verrà tagliato con un
ottimo 3h10’26”, tempo che ha permesso a Città di Opera di posizionarsi 28esima
staffetta sulle oltre 50 competitive presenti.
A qualche
chilometro di distanza nella fredda e fosca provincia Varesotta il coriaceo
Merando ha dato prova ancora una volta di quanto questo sport possa regalare
emozioni e soddisfazioni a qualsiasi età. Già…perché a 51 anni, dopo aver
calcato i più prestigiosi palcoscenici podistici del mondo quest’uomo non è ancora
sazio di tutte quelle endorfine, celebri col nome di Runners High che la corsa
libera nel cervello. E di cervello, oltre che di prestanza fisica ce ne vuole
tanto, per conoscersi, per sapersi dosare e rendere funzionale ogni
prestazione, tanti aspetti che hanno portato il nostro Salva ad un nuovo
stupefacente risultato, chiudere questa ennesima prova in 1h29,03”.
Luca
Bordenga
Ufficio
Stampa
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