lunedì 24 ottobre 2016

SAI DI ESSERE UN RUNNER ? (LEGGI E LO SAPRAI)


Sai di essere un runner quando:
I tuoi aggiornamenti di stato su Facebook molto spesso riguardano il Running.
Hai corso, ti sei fatto la doccia. due colazioni e i tuoi familiari non si sono ancora svegliati.
I tuoi parenti sanno che correrai a Natale e a Pasqua (o in  qualunque altro giorno di festa), qualunque cosa accada.
Ti dimentichi compleanni, anniversari e festività varie, ma mai la data della tua prossima gara.
Devi fare uno sforzo cosciente per ricordarti di parlare con familiari e amici (non Runner) di qualcosa di diverso dalla corsa.
Parenti e amici che non corrono sanno ormai tutto sulla differenza tra appoggio neutro, iperpronazione e ipersupinazione.
Racconti agli amici che hai corso per dieci chilometri e ti stupisci di vedere che pensano che siano tanti.
I colleghi di ufficio ti chiedono “Ma perché sali sempre le scale a piedi”? “Hai paura dell’ascensore”?
Torni a casa dopo una corsa di un’ora e tua moglie (o tuo marito) ti dice: “Stavolta hai fatto presto“.
Vedi una bella ragazza correre e per prima cosa le guardi la falcata, le scarpe… poi casomai il resto.
I colleghi continuano a chiederti: “Ma sei ancora dimagrito?”
Alla domanda: “Che fai stasera, esci”? rispondi senza esitare: “Sì… ripetute“.
Hai i capezzoli che sanguinano, ma la causa non è un giochino erotico con qualche amica tutta pelle e borchie.
Racconti in giro delle unghie dei piedi che ti sono cadute.
Sai, dove si trova la bandeletta ileo-tibiale.
Il fisioterapista ti dice: “Mi sa che si tratta di un problema al Piriforme” credendo di fare colpo con un parolone del genere, ma tu sai esattamente di cosa si tratta e lui ci rimane male.
Vai al decathlon, anche se non hai nulla da comprare ma ti fiondi subito nella corsia del Running.
Ti dicono che in tv trasmettono il film “Ghost” e tu pensi sia la presentazione di un nuovo modello della Brooks.
Ti alzi prima delle sei per allenarti e poi dopo, andando a lavorare, guardi con invidia i corridori che incontri sulla strada. Invidia perché loro stanno correndo, mentre tu hai già finito…
Appena un amico-conoscente ti dice “ah corri, anch’io” arrivi a casa e lo cerchi sul sito della FIDAL o della Maxi classifica.
Sei in ritardo a un appuntamento ma, giunto davanti a casa, prosegui ancora perché il Garmin segna 19,77 km e vuoi arrivare a 20 Km tondi.
Sai esattamente quanti km hanno fatto le tue scarpe da Running, ma non hai idea di quanti km ha fatto la tua auto.
Tieni il diario degli allenamenti e le relative statistiche con maggior dettaglio e precisione di quello che fai per le tue finanze.
Pianifichi i tuoi impegni in base a quando devi uscire a correre, e non viceversa.
Davanti al nome di una qualsiasi città italiana o capitale europea pensi automaticamente “Maratona di …”.
Nel fare tre rampe di scale, rifletti se sia meglio farle variando il ritmo o a velocità costante.
La mezza non è nè mezzogiorno né mezzanotte ma 21 km e 097 metri.
Le A4 non sono né la carta da fotocopie, né un´Audi e nemmeno la Milano-Venezia.
3,14 non è il Pi greco ma una velocità per te irraggiungibile.
Uno a piedi ti chiede delle indicazioni, e vedi la sua faccia terrorizzata quando gli dici che “è vicino, non saranno neanche 2 km…”.
Per sapere quanti metri è un miglio, prendi la calcolatrice e fai 42195 / 26,2.
Cerchi di prelevare al bancomat con la tessera FIDAL.
Sulla carta d’identità fai riportare: segni particolari? Supinatore.
Sei diventato un esperto in previsioni del tempo.
Se pioviggina, non porti giù l’immondizia, ma se ti devi allenare e c’è il diluvio pensi: “Che cosa sarà mai, per un po’ d’acqua… “.
Gli amici si lamentano per l’approssimarsi dell’autunno e tu con un sorriso calcoli già quanti secondi guadagnerai al chilometro con 3-4 gradi in meno.
Ti ritrovi a perdere tempo consultando inattendibili previsioni meteo a lungo termine.
Corri per due ore sotto la pioggia e pensi di essere normale.
Se in estate arriva una perturbazione, tu sei l’unico contento perché vai molto più forte.
A tanti siamo monotematici e noiosi, ma a noi in fondo poco c’interessa, perché correre, ci fa star bene.
 
Luca Bordenga
 

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