martedì 2 maggio 2017

3 CITTA’ – 3 DISTANZE - 3 CAMPIONI


Tre appuntamenti in questo week end hanno visto protagonisti i nostri runner. Partiamo da Carate Brianza, dove il 29 aprile si è disputato il primo Memorial Giorgio Molteni, una 10k serale cui ha preso parte il nostro talentuoso Andrea Astolfi. Una gara molto dura più che altro per l'aspetto mentale visto che lo stesso giro di 2,5 km era da percorrere ben quattro volte. Andrea fin dai primi slanci forma il terzetto di testa che in sostanza disputa una gara nella gara, tre giovani e promettenti atleti che sgomitano fianco a fianco con un movimento all' unisono fino all'ultimo giro, dove Andrea perde leggermente il contatto, ma riesce comunque a rimanere lì, col fiato sul collo dei due atleti che lo precedono non concedendo nulla fino all'ultimo passo e chiudendo terzo in 33’01". 

 

A Rimini il 30 aprile, invece il capitano Domenico Startari ha pensato bene di festeggiare il suo anniversario di matrimonio... di corsa, questa volta in veste di Pacer delle 3h15'. In una bella giornata di sole e con una cornice di pubblico festosa si è svolta la quarta Rimini Marathon, dove Domenico ha condotto i " suoi ragazzi ", molti dei quali esordienti in maratona, a un traguardo sognato dai più, quelle 3h15' che sono un ottimo tempo per gran parte dei podisti. L'entusiasmo di questi atleti all'arrivo è per se' il riconoscimento più piacevole che un Pacer possa ricevere, ma in questo caso ad accrescere tale sensazione c'erano la moglie Tiziana e il figlio Gabriele pronti ad abbracciare e a festeggiare con Domenico gara e ovviamente anniversario, questa volta con molta, molta calma. 

 


In provincia di Lecco a Valmadrera per l'esattezza, lunedì 1 Maggio era in programma il Trofeo Dario & Willy, un Vertical Limit, 23 chilometri con un dislivello di 2000 metri e chi poteva avventurarsi in un'impresa di questa natura se non lei, l'audace e impavida Lucia Bongiovanni. A complicare le cose ci si è messo anche il meteo, con una pioggia scrosciante che non ha smesso un istante di scariche pesanti lacrime sugli atleti presenti, quasi fosse una volontà divina a rendere inespugnabili quelle tre cime dei Corni di Canzo. Man mano che si saliva il freddo feriva alle ossa come un coltello, mentre la pioggia fitta rendeva l'aria quasi irreale, una gran botta di gelo fuori e dentro che più volte l'ha messa a dura prova, ma la sua voglia di scoperta, di sentirsi forte ha sempre avuto la meglio. Una volta in vetta la sorpresa, a partecipare a questa epopea non voleva mancare lei, la candida e soffice neve, migliaia di cristallini batuffoli che il vento sputava in faccia senza pietà, un altro duro ostacolo da superare, ma non l'ultimo e nemmeno il più arduo, visto che era arrivato il momento di scendere. I sentieri si presentavano come un interminabile fiume di melma e fango, dove a fatica si riusciva a trovare un appiglio per non divenire parte di quella poltiglia, migliaia di metri costeggiati da vertiginosi dirupi senza l'ombra di una protezione, col rischio concreto di arrivare all'arrivo via aria. È arrivata, gli ultimi passi sono i più pesanti che avesse mai fatto fino ad oggi, ma ormai lo sappiamo, per Lucia stare in corto di pazzia è come toglierle l'allegria...quella voglia congenita di mandare sangue al cuore. 

Luca Bordenga
Ufficio Stampa

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