Momenti
campestri
Primo respiro ribelle del mattino, greggi di
nubi dormono abbracciate e schiacciate contro un cielo assassino.
Mastico il profumo dell'erba bagnata, mentre
un brivido in attesa di sparo corre lungo la schiena gelata.
Miasma della calca che trasuda balsamo e
veleno, adrenalina dal ventre molle, bocca impastata e sapore ameno.
Come un bambino corro , tra fusti neri e
tristi mi dileguo, i chiodi svegliano la terra dormiente, coperta da foglie
rosso sangue che macchiano l'ambiente.
Le gambe salgono, scendono, urlano contro un
cielo livido e infernale , come un
animale in corsa dilato i polmoni coi miei fratelli in branco in cerca di un
tempo ottimale.
Resto a mezz'aria, senza tempo, senza spazio,
senza fine, in 6000 interminabili istanti estasi di endorfine.
In un attimo che è solo mio.
Dove la vita scorre...dove tutto resta, dove
la corsa è un'idea semplice di felicità.
Luca Bordenga
Ufficio Stampa
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