mercoledì 1 novembre 2017

UNA RANA NEL DESERTO

 
Oggi vi vogliamo raccontare del nostro  runner Gabriele Quarti, persona molto piacevole e conosciuta per il suo impegno in svariate iniziative sul territorio operese. 
Come più volte gli è capitato negli ultimi anni la sua qualifica d’ingegnere per conto di una grande multinazionale del petrolio l’ha portato in giro per il mondo e proprio qualche mese fa in Arabia Saudita a Khurais. Il distacco dalla sua famiglia e da Opera non è stato psicologicamente semplice, ogni volta costa sempre fatica il ricrearsi un ambiente che consenta di vivere in maniera confortevole la propria quotidianità scandita da una routine che concede poco spazio oltre al lavoro. Il primo periodo di turnazione (da maggio ad agosto) il nostro Gabriele l’ha passato a realizzare che una baracca nel bel mezzo del deserto in un campo recintato a due ore di auto da qualsiasi forma di civiltà sarebbe stata la sua nuova dimora per il 90% del tempo del suo prossimo anno di vita. Una volta metabolizzata la situazione, con l'aiuto dei colleghi, anch’essi testimoni delle stesse difficoltà è riuscito a ritrovare nella corsa un valido alleato motivazionale per caricarsi di energie positive. Perciò insieme a qualche altro temerario ha iniziato a sfidare gli oltre 40° delle serate estive saudite, abbozzando qualche corsa lenta (mai più di 35-40 minuti, per evitare il rischio disidratazione), fu quello il momento in cui Gabriele riprese in un certo senso in mano la sua vita. In questo periodo fortunatamente il clima concede temperature più confortevoli e sebbene si raggiungano ancora i 40 gradi di giorno (che rendono ancora faticose le attività all'aperto in cantiere), grazie all'escursione termica del deserto, la sera si possono godere temperature al di sotto dei 25°C. Le uscite (si fa per dire, visto che non può oltrepassare il perimetro della recinzione del campo) hanno iniziato a diventare più frequenti e piacevoli nonostante il percorso obbligato li renda dei criceti che al posto di ruote girano su continui tratti asfalto misto sabbia, sempre con l’ausilio dei radar per scorgere eventuali presenze inquietanti come scorpioni o vipere del deserto. Spesso gli capita di alternare le "uscite" con sessioni sul tapis roulant o con partite di basket (suo primo e indimenticabile amore sportivo). La forma lentamente sta crescendo e speriamo arrivi presto il momento in cui sarà pronto a correre i 10 chilometri a ritmi accettabili. Dopo il periodo di adattamento di cui abbiamo parlato in precedenza, è riuscito a far un grande lavoro interiore riappropriandosi di alcuni piaceri personali che andassero oltre la sfera lavorativa. Alla fine di quest’avventura, oltre a poter tornare a godere della sua splendida famiglia e di poter stare al fianco dell’incredibile moglie (wonder woman Elena), potrà finalmente tornare nei ranghi di Città di Opera Runner desideroso di poter passare insieme al gruppo giornate spensierate in continua ricerca di qualche piccolo grande sogno sportivo da agguantare, mentre noi tutti non vediamo l’ora di condividere quegli ultimi interminabili metri. 
 
“Un abbraccio a tutto il gruppo e un grazie enorme a Tonino, Renato, Elda, Luca, Domenico e a tutto il gruppo, che dal primo giorno mi ha fatto amare questo splendido sport, senza mai avermi fatto pesare le lunghe attese di là dello striscione d'arrivo dopo che i runner veri avevano già portato a termine la loro fatica, si erano già fatti la doccia, ritirato i premi, fatto le interviste di rito, etc. Un caloroso ciao da Gabriele”. 
 


Luca Bordenga
Ufficio Stampa

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